domenica 15 maggio 2011

Matematica sentimentale


Discorsi e ricorsi. Esistenziali e non. Mi accorgo che mi stanno ancora stretti, come lo erano quando avevo sedici anni. Come se il mio interlocutore si fosse ibernato e fosse ritornato in vita oggi, ma con la mentalità di ieri. Come Capitan America. Il mio Capitan America inanella banalità su banalità, credendole verità assolute. Spacciandole per verità assolute. Esattamente come 20 anni fa. Tutto dovrebbe cambiare, mutare...a questo punto non tutto. Mi dico che le certezze più ferree se le da chi è estremamente insicuro. Ti dai dei paletti rigidi perchè non riusciresti ad andare avanti, a vivere, se così non fosse.

E poi tutto o è bianco o è nero. Abbasso le sfumature. Ahhh, come è tutto più semplice, lineare, certo. Come fosse governato da un'assoluta matematica sentimentale, dove 2+2 fa necessariamente 4, non ci sono santi. Magari. O forse anche no.

Sta di fatto che mi indispongo un po'. Venti anni fa mi incazzavo proprio. Ora mi do pace. Venti anni fa quegli stessi discorsi erano rivolti a me, oggi no, sono in generale. Non mi toccano più. O non dovrebbero. Ma mi indispongono uguale.

Io sono cambiata, Capitan America no.

1 commento:

Spinoza ha detto...

Le cardioidi in realtà hanno una sola cuspide.

...

Questo per dire che alla fine neanche io cambio