domenica 15 maggio 2011

Matematica sentimentale


Discorsi e ricorsi. Esistenziali e non. Mi accorgo che mi stanno ancora stretti, come lo erano quando avevo sedici anni. Come se il mio interlocutore si fosse ibernato e fosse ritornato in vita oggi, ma con la mentalità di ieri. Come Capitan America. Il mio Capitan America inanella banalità su banalità, credendole verità assolute. Spacciandole per verità assolute. Esattamente come 20 anni fa. Tutto dovrebbe cambiare, mutare...a questo punto non tutto. Mi dico che le certezze più ferree se le da chi è estremamente insicuro. Ti dai dei paletti rigidi perchè non riusciresti ad andare avanti, a vivere, se così non fosse.

E poi tutto o è bianco o è nero. Abbasso le sfumature. Ahhh, come è tutto più semplice, lineare, certo. Come fosse governato da un'assoluta matematica sentimentale, dove 2+2 fa necessariamente 4, non ci sono santi. Magari. O forse anche no.

Sta di fatto che mi indispongo un po'. Venti anni fa mi incazzavo proprio. Ora mi do pace. Venti anni fa quegli stessi discorsi erano rivolti a me, oggi no, sono in generale. Non mi toccano più. O non dovrebbero. Ma mi indispongono uguale.

Io sono cambiata, Capitan America no.

sabato 14 maggio 2011

Ci sono notti che sono accadute


Carissimi! Presentazione del libro fatta il 9 maggio scorso, davanti ad una platea di una cinquantina di arbitri della Sezione di Jesi, attenti e silenziosi. Una grandissima soddisfazione personale davvero. Eccola qua.

"Sull’onda emotiva degli elenchi di Saviano e Fazio presentati a Vieni via con me, anche io stasera vorrei iniziare proponendovene uno, spero abbiate piacere di condividerlo con me, come io ho piacere di condividerlo con voi.

SONO QUI PER…

Sono qui per presentarvi un ragazzo talentuoso.

Sono qui per presentarvi un ragazzo che ha lasciato la sua amata terra, la Puglia, e che ama la città che lo ospita come quella natia.

Sono qui per presentarvi un arbitro.

Sono qui per presentarvi un copywriter.

Sono qui per presentarvi uno scrittore.

Sono qui per parlare di un libro, di un gran bel libro. Un libro di sentimenti nell’era del web 2.0.

Un libro che si fa leggere bene.

Un libro che ti coinvolge.

Un libro che mescola esperienze di vita vissuta a fatti romanzati.

Un libro che ci rispecchia.

Un libro che parla di noi.

Come Cristiano Carriero stesso descrive nel suo sito, Ci sono notti che non accadono mai (questo è il titolo del romanzo, opera seconda del giovane autore) racconta “l’amore ai tempi delle lettere – l’amore ai tempi del telefono fisso – l’amore ai tempi degli sms – l’amore ai tempi delle prime mail – l’amore ai tempi dei social network. Cinque storie in una grande storia, d’amore”.

La storia di Edoardo, pugliese come l’autore, che lascia la sua terra per andare a Milano e lavorare in agenzie di pubblicità; la storia di Gaia, studentessa universitaria alle prese con una tesi su Facebook e sulle relazioni umane ai tempi dei social network. Le storie di questi due ragazzi si intrecciano per caso, proprio per via dei quella tesi. Come sfondo e contorno, le loro amicizie, il lavoro, lo studio…. la lettura si arricchisce poi di numerosi flashback che narrano il percorso di Edoardo, le esperienze di vita e quelle amorose. Tutto il romanzo ruota attorno all’amore. L’amore adolescenziale, quello che avrebbe potuto essere, quello incontrato durante i viaggi, quello della maturità. Non è propriamente una storia autobiografica ma Cristiano ci mette sicuramente del suo, le sue esperienze di vita, i suoi amori, le sue passioni. E lo fa con garbo, con uno stile che lo contraddistingue e che abbiamo già visto ne “In giro per l’Europa con la maglia di Vieri” sua opera prima. Come per la sua prima opera, anche in questa l’autore prende spunto dal suo quotidiano e ci costruisce sopra un romanzo. Il romanzo che potremmo vivere ciascuno di noi.

Come dice Cristiano “una storia fatta di tante storie e tanti personaggi. Dedicata a chi ama, ha amato e ama amare. E ricordare”.

Lo stile è semplice, asciutto e diretto. Va diretto al cuore insomma. E’ la parafrasi di quello che, più o meno, tutti un po’ abbiamo vissuto o stiamo vivendo e lo stile narrativo fluido lo rende accattivante. Si ha proprio voglia di arrivare in fondo, di capire cosa succederà ai protagonisti. Protagonisti che si circondano di un corollario di figure dalle sfaccettature variegate: Ennio, il collega guascone di Edoardo, Samuele e Luis amici di infanzia e di viaggi, Dalila, la ragazza che ha amato e che forse non ha dimenticato; Sara, l’amica naif di Gaia, Alessandra, l’altra più matura compagna di appartamento, Lorenzo, l’amico di sempre, quello che è pronto ad ascoltare e confortare. Ma, soprattutto, Edoardo e Gaia “eroi romantici”spudoratamente attuali. E’ una tesi su Facebook che li fa incontrare, ed è sempre la stessa tesi che li fa innamorare. Quello che è materia di discussione per lei e correzione per lui, non fa altro che uscire da se stesso e materializzarsi nella vita reale. Il social network oggetto di studio sociologico sui rapporti umani e sulle interazioni tra individui, perde la sua virtualità e permette che l’amore sbocci sul serio e che sia vissuto sul piano della mera realtà. Come ogni traghettatore di sentimenti che si rispetti…come lo erano le lettere un tempo, oggi questo compito è svolto dal web. E Cristiano è puntuale e dettagliato nel saperlo raccontare.

Dicevamo che Cristiano è al secondo romanzo. E’ maturato e si vede. Lo stile si asciuga, si fa solido nel narrare una storia semplice ma allo stesso tempo complessa. Resa complessa anche grazie ai flashback che ne imperlano la struttura, che riportano il giovane Edoardo ai ricordi della sua adolescenza e che ci aiutano a caratterizzarlo sempre meglio, man a mano che si va avanti nella lettura. E Gaia, studentessa modello alle prese con le fasi finali della sua carriera universitaria, è davvero una ragazza 2.0. Insomma loro si innamorano, ma anche il lettore si innamora di loro.

Per concludere posso dire che, per quanto mi riguarda, posso aggiungere solo una cosa. Il romanzo l’ho letto due volte e mi appresto a leggerlo una terza volta, quindi ho voce in capitolo per dire che è un bel romanzo. Scorrevole, piacevole, in cui, chi più chi meno, possiamo riconoscerci un po’ tutti. E goderne un po’ tutti. Non vi svelerò di più la trama né ovviamente il finale. Diciamo che io, arrivata in fondo, mi sono commossa, tutte e due le volte che l’ho letto. Un motivo ci sarà."


Semalutia