martedì 26 aprile 2011

A feste passate....


Passate anche queste feste. Passate a cercare qualcosa di interessante da fare, o da vedere, cercando di scacciare la noia e di allontanare i pensieri. Non ho mai odiato le feste, devo dire la verità. Ma comincio a capire chi ne è insofferente. Sì, forse sono diventata insofferente. Acida e stizzosa come una zitella...e dire che non posso nascondermi nemmeno dietro a questa scusa, non essendo single. Mi ripeto che passerà. Nessun anno è uguale all'altro, nessun giorno è uguale all'altro. E sì, si cambia. Quello che si sente oggi potrebbe non essere quello che si sentiva ieri. Sarebbe bello da una parte rimanere sempre se stessi...uno avrebbe almeno questa di certezza, che, qualsiasi cosa potesse succedere, si rimarrebbe sempre fedeli a se stessi, nel bene e nel male. Ma non è così. E forse è anche giusto che non lo sia.

Se si cresce si cambia, è normale. Cambia il contesto intorno a noi. Evolve. E noi con lui. L'incertezza però spiazza. Tutti. Noi in primis, ma anche chi ci circonda. E si fa sempre tanta fatica ad adeguarsi, a prenderne atto, a spostare gli equilibri, a cambiare in funzione di.

Anche queste feste sono, per fortuna, passate. Si ritorna alla "sana" routine. Quella che ti incastra in meccanismi stereotipati ma collaudati, quella che non ti da tempo e modo di annegare in sterili elucubrazioni mentali. Quella che ti fa andare avanti, come quando imbocchi la metropolitana nell'ora di punta e ti accorgi che non puoi andare controcorrente ma devi seguire il flusso delle persone...la routine è un flusso che devi seguire, che non ti fa prendere decisioni diverse da quelle che "devono" essere prese per onorarla.

Buone feste a chi ha ancora il gusto di viverle con piacere.

1 commento:

Susanna ha detto...

C'è del vero in quello che dici, ma credo sia ancor più vero per chi ha dei figli da seguire. Chi ha dei piccini deve dedicarsi a loro, è pacifico, è quindi difficile abbandonarsi totalmente al far nulla vacanziero. Quasi quasi è meglio rientrare nel flusso degli impegni quotidiani, che sono una sorta di binario nel quale tu devi scorrere, bene o male. Chi, come me, non ha figli, apprezza molto di più il fancazzismo delle vacanze. Anche se si perde le gioie di avere dei piccolini...